Campi Estivi Parrochiali 2018
Anche quest’ anno a Cristo Redentore abbiamo portato i bambini in vacanza! Una vacanza un po’ speciale, perché in compagnia di un amico speciale, il grande maestro Gesù!
Due campi
I campi estivi sono stati due, entrambi si sono svolti nel Centro Pastorale Mont’Agnese (Yama Agunesu, per chi parla il giapponese) nella diocesi di Alghero Bosa (che ringraziamo per la calorosa accoglienza) organizzati per bambini e ragazzi dai 7 ai 16 anni.
“La Gabbianella e il Gatto”
Dal 27 al 29 luglio siamo rimasti in compagnia de “ La Gabbianella e il Gatto”, il famoso racconto di Sepulveda. Attraverso il confronto tra Zorba che si prende cura di Fifì e la parabola del buon samaritano, i bambini più piccoli (7-10 anni) hanno compreso che per essere felici è importante che imparino ad amare gli altri e ad aiutarli nelle difficoltà. Questo importante insegnamento gli è stato dato attraverso il gioco. I bambini divisi in squadre, sotto la guida delle catechiste, che con impegno, tempo e amore hanno ideato e messo in pratica questo mini-campo, hanno costruito una gabbianella di polistirolo, assemblandola giorno per giorno seguendo la trama del racconto e della parabola; hanno anche imparato come aiutare nonni, amici, genitori, insegnanti e abbiamo testato le loro conoscenze di cultura generale attraverso un gioco dell’oca un po’ rivisitato.
Come ogni campo che si rispetti c’era l’inno, ci sono stati i gavettoni, la preghiera prima di mangiare, i bambini apparecchiavano e sparecchiavano, ci sono stati i pianti nostalgici, i baci della buonanotte, le risate, le telefonate alla mamma, qualche lite e qualche monelleria, abbiamo anche guardato la luna diventare rossa prima di scatenarci nei balli di gruppo e nelle sfide proposte dai giovanissimi Irene, Riccardo e Speranza, che hanno dato man forte alle catechiste. L’ultimo giorno sono arrivati i genitori e tra gli abbracci si è celebrata la messa, tutti insieme, con gioia. Sono stati solo tre giorni ma per chi è così piccolo stare lontano da casa è stata un’impresa, soprattutto quando è la prima esperienza lontana da mamma e papà.
In Giappone
Il secondo campo estivo ha visto protagonisti i cresimANDI e i cresimATI, per gli amici gli ANDIATI, dal 30 luglio al 3 agosto. Senza saperlo hanno vinto un viaggio verso una delle mete più ambite del Giappone, accompagnati dai Sensei (maestri) smemorati che dovevano essere aiutati nella ricerca del Grande Maestro, l’Osensei. Così Sushimi, Sushemi, Origami e Samurai riuniti nel Dojo (palestra) sono andati alla scoperta di sé stessi come figli, come amici, come fratelli all’ interno di una comunità, come amici di Gesù e come portatori della parola di Gesù.
Questo è stato possibile grazie all’aiuto che i vari Daitan (squadre) hanno dato ai Sensei nella celebrazione delle cerimonie: il Rito degli antenati che sottolineava l’importanza del Padre Nostro; la Cerimonia del tè che gli ha fatto vivere il sacramento della riconciliazione; la Cerimonia del vento che simboleggiava lo scambio della pace; il Rito di passaggio che gli ha fatto scoprire e riscoprire la bellezza dell’adorazione eucaristica. Anche queste sono state giornate intense e ricche di emozioni, che creano nuove amicizie e aiutano a conoscerci gli uni con gli altri. I Piergiochi insegnano l’importanza del gioco di squadra e creano la squadra.
Le testimonianze hanno raccontato degli importanti incontri con Gesù e il suo amore, lo stesso amore vissuto con vite ed esperienze diverse. La confessione li ha intimoriti, ma dopo aver ricevuto l’assoluzione li ha alleggeriti. Grazie a questa hanno aperto il loro cuore durante l’adorazione eucaristica e le loro molte lacrime lo hanno dimostrato. Anche durante questi giorni è stata importante la presenza dei giovanissimi che sono stati impegnati come animatori e responsabili delle squadre ed hanno aiutato gli educatori nella realizzazione del campo. Anche alla fine di questa esperienza si è celebrata la messa con i genitori e poi le squadre hanno raccontato le avventure vissute al campo. Ognuno di loro si è portato a casa il braccialetto simbolo del campo e il libretto delle dediche, simboli che li legano l’un l’altro e li fanno sentire vicini.
Con un amico speciale
Ogni campo lascia un’impronta nel cuore, ricordando gli inni, i nomi delle squadre, le amicizie, i giochi, le lacrime e i momenti di silenzio ci ricordiamo del più grande Amico che potremo mai avere…Gesù.
Elena Brandis – Catechista