Santa Messa Solenne: L’esaltazione della Santa Croce
Santa Messa Solenne: L’esaltazione della Santa Croce
“CON LA TUA CROCE HAI REDENTO IL MONDO”
Il culmine della Festa Patronale di Cristo Redentore si è realizzato ieri con la Celebrazione della solenne Santa Messa, presieduta da don Marco Carta e concelebrata dal nuovo vice-parroco don Mauro Pulina.
L’assemblea parrocchiale formata da bambini, tra cui i cresimandi, da giovani, da adulti e da anziani, si è raccolta numerosa, consapevole di partecipare al cuore della Festa.
Don Marco da inizio alla celebrazione anticipando il ritornello del salmo responsoriale « “non dimenticate le opere del Signore”, cioè quanto Lui ha fatto, fa e farà per noi. È bello, dicendo grazie al Signore della nostra Festa Patronale, non dimenticare tutto il bene che Lui costantemente rivolge verso di noi, ma in particolare sapergli anche offrire i momenti difficili, quelle prove che purtroppo tante volte costellano la nostra vita, quelle croci che possono, nella fede, diventare gloriose».
Le letture offerte dalla liturgia sono: dal libro dei Numeri, Nm 21,4b-9, il Salmo 77 (78), la lettera di san Paolo apostolo ai Filippesi, Fil 2,6-11 e il vangelo di Giovanni, Gv 3,13-17. È a questa Parola di Dio che si ispira don Marco nella sua riflessione omiletica, quando ci dice «introducendoci a questa Eucaristia abbiamo compreso che non è facile capire la croce». Il nostro parroco conosce bene noi esseri umani e sa che, se anche tutti i giorni vediamo questo simbolo, non è facile per noi coglierne il pieno significato perché «quando pensiamo alla croce stiamo pensando fondamentalmente ad un patibolo. Se anche non ci viene immediatamente come pensiero, perché non siamo più abituati a vedere un uomo morire in croce, ci basta guardare Gesù, che in croce c’è. E se anche non lo sentiamo esprimersi e non sentiamo che sofferenza c’è in quell’uomo appeso a quella croce, riusciamo lo stesso a capire che certamente non è una morte facile»
Il riferimento è a cosa vuole dirci Gesù con le sue parole «se è vero, come di fatto è vero, che la croce è qualcosa di molto difficile da accogliere, è altrettanto vero che passare per quella croce ci porta a capire il mistero di Dio. Più noi ci avviciniamo alla croce più Dio si avvicina a noi. Più noi riusciamo a cogliere il mistero della croce come tempo di passione, più lo scopriremo come esperienza di risurrezione». È la naturale conclusione di un cammino iniziato tre giorni fa con il Triduo «in questi giorni abbiamo fatto proprio un percorso di Passione, Morte e Risurrezione, per meglio comprendere che tutto quello che passa per la nostra croce è l’occasione vera per incontrare Dio».
E allora cosa chiedere in questa Eucaristia in cui celebriamo l’esaltazione della Santa Croce?
«che conceda ad ognuno di noi, personalmente, di guardare la croce sempre dal punto di vista con cui la guarda Gesù, luogo certamente di morte ma esperienza di vita; ogni passaggio per la croce diventa infatti esperienza di vita vera. E che ognuno di noi sappia essere fermento di Passione, Morte e Risurrezione per tutta la nostra comunità. Nessuno deve essere escluso dal nostro cuore, se anche non siamo tutti presenti, tutti oggi vogliamo sentirli presenti, consegnati all’abbraccio di Gesù in croce, perché tutti ci ama». Parole di speranza e di amore quelle che penetrano i nostri cuori.
Infine, in sintonia con quanto ascoltato, ci suggerisce la preghiera da rivolgere a Dio nel momento di silenzio che segue l’omelia «Signore aiutaci a guardare sempre la tua croce come mistero di Passione, mistero di Morte e mistero di Vita».
In conclusione di una celebrazione profondamente sentita e partecipata, don Marco presenta, a tutta l’assemblea riunita, il nuovo vice-parroco don Mauro «come il dono grande che Gesù ci ha fatto in questo nuovo anno pastorale» e ringrazia il Coro Sardo “Paulico Mossa” di Bonorva «che ci ha fatto pregare bene», il gruppo Folk “San Nicola” di Sassari e l’associazione degli Alpini «nostri familiari». Come sempre non dimentica di dire in ultimo, ma non nel suo cuore, «un grazie grande a tutti noi».
Dopo la Santa Messa, lungo le vie del quartiere, si svolge la processione con l’esposizione della Croce, accompagnata dal Corpo Bandistico “Luigi Canepa” di Sassari. Il percorso condiviso è vissuto, dalla comunità parrocchiale, come momento di riflessione per meditare su un gesto d’amore: quello che ha spinto il Figlio di Dio a spogliare sé stesso e a farsi obbediente fino alla morte di croce. Così inteso, l’itinerario che ci ha condotti fino a celebrare la nostra Festa Patronale: l’Esaltazione della Santa Croce, diventa per tutti noi una preziosa occasione per consolidare e far maturare il nostro cammino di fede.