Ti adoriamo o Cristo e ti benediciamo perché con la tua santa Croce hai redento il mondo
Queste ore sono ore di lotta e silenzio. Gesù è nel Getsemani e lì sperimenta la paura, l’angoscia, il desiderio di cambiare il finale della storia. Sa che in momenti simili è pericoloso stare da soli, così porta con sé i suoi amici Pietro, Giacomo e Giovanni. Nel Getsemani la nostra preghiera assume la posizione giusta: siamo noi a dover fare qualcosa per Gesù e non Gesù qualcosa per noi. Quando si ama ci si preoccupa di chi si ama e non di se stessi. Chi ama e si preoccupa di se stesso sta amando solo se stesso. La preghiera è amare Lui, pensare a Lui, soccorrere Lui, consolare Lui, fare qualcosa per Lui. E questo perché Egli ama noi, pensa a noi, soccorre noi, consola noi, agisce per noi. Eppure Pietro, Giacomo e Giovanni dormono… Anche noi siamo in questo sonno, ma dobbiamo lottare nel rimanere svegli in questo rapporto. Questo notte dobbiamo cercare di essere presenti lì, congedare l’angelo dicendogli “vai pure, questa volta non lo lasceremo solo”, e gli terremo la mano fino alla fine, fino a quando nel cuore della notte non verranno ad arrestarlo