14 Settembre, Esaltazione della santa Croce. La nostra festa patronale
𝗙𝗲𝘀𝘁𝗮 𝗱𝗲𝗹𝗹’𝗘𝘀𝗮𝗹𝘁𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗦𝗮𝗻𝘁𝗮 𝗖𝗿𝗼𝗰𝗲
“Bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo…”. Qual è questo innalzamento? Qual è questa gloria? La prospettiva pasquale ci fa comprendere il significato della Croce. Oggi la Chiesa non festeggia il dolore o la sofferenza, non esalta semplicemente l’eroismo di un martire, oggi si celebra la potenza dell’amore che rifulge nella Croce gloriosa. Il sacrificio di Cristo è un atto d’amore, non è un incidente di percorso in cui un profeta viene eliminato per invidia e per odio. Gesù abbraccia la Croce perché essa sia segno d’amore per ogni uomo, in essa trionfa Colui che dona la sua vita perché tutto rinasca. Egli condivide ed abbraccia sofferenza di ogni uomo, fa’ suoi i dolori del mondo e li trasfigura nell’amore, essi diventano occasione di grazia perché fanno sì che l’uomo vecchio, con le sue passioni e debolezze, muoia lasciando il posto all’uomo nuovo. E’ significativo che Gesù, annunciando la sua crocifissione, parli del Figlio dell’uomo. Questa espressione semitica, a lui tanto cara nei Vangeli, descrive la realtà dell’uomo in quanto tale, infatti, il suo significato è semplicemente: “Uomo”. Bisogna guardare in alto, lì dove l’Uomo nuovo, Cristo Gesù, è innalzato sulla Croce, vittima e sovrano, straziato e trionfante, uomo e Dio. Dal legno della Croce Dio regna, come ci dice l’antico inno “Vexilla Regis”. Nell’iconografia antica la Croce è gemmata, fiorita dei frutti della redenzione, è “l’albero glorioso” da cui pende il frutto benedetto di Cristo, come canta l’inno “Crux fidelis”. Oggi è quindi una vera festa di gioia, perché nella Croce viene vinto il mondo e noi tutti possiamo cantare “Dulce lignum, dulcis clavos…”.
Buona festa 🙏 don Dino e don Mauro
Il programma 2021