Il nostro cammino sinodale
Come tutti sappiamo la Chiesa cattolica da qualche mese ha iniziato il Cammino Sinodale.
Papa Francesco l’ha convocata in Sinodo, cioè sta invitando tutta la chiesa intera a interrogarsi su un tema decisivo per la sua vita e la sua missione.
«Proprio il cammino della sinodalità», dice il Papa, «è il cammino che Dio si aspetta dalla Chiesa del terzo millennio».
Questo itinerario è un dono e un compito: camminando insieme e insieme riflettendo, sperimentando, facendo memoria della strada percorsa, la nostra Chiesa può imparare quali processi possono aiutarla a vivere la comunione, a realizzare la partecipazione, ad aprirsi alla missione.
Il nostro “camminare insieme”, infatti, è ciò che più attua e manifesta la natura della Chiesa come Popolo di Dio pellegrino e missionario.
Dal 17 ottobre anche la nostra diocesi, come tutte le diocesi del mondo, ha iniziato il suo cammino.
Come compagni di questo particolare viaggio il nostro Vescovo ci chiede di fare risuonare nei nostri cuori e nelle nostre labbra l’invocazione del salmo 25: «Fammi conoscere Signore le tue vie, insegnami i tuoi sentieri» e ci invita a riscoprire la presenza del Signore.
Nella sua Lettera Pastorale “Cammini e dialoghi tra la soglia e il focolare” l’Arcivescovo ci dice che questo «è un cammino per aprire il cuore a lasciarci incontrare da Cristo, è un invito rivolto a tutti senza pregiudizi personali o interpersonali, è la decisione di intraprendere l’esperienza di lasciarci incontrare da Lui (…)».
Il nostro è un Dio camminatore che ci precede e si muove e così anche noi vogliamo assumere lo stesso stile come Chiesa che decide di divenire Sinodo, cioè di “camminare insieme”, sapendo che nel nostro camminare lo Spirito Santo abita in noi, consapevoli che Gesù stesso cammina con le donne e gli uomini di ogni tempo sulla strada della vita.
Per la prima volta tutto il Popolo di Dio è coinvolto nel processo sinodale, non solo i Vescovi.
Tutti siamo partecipanti attivi, invitati a metterci in ascolto, iniziando dalla Parola di Dio, con cuore e mente aperta, in modo reciproco senza pregiudizi.
Sentiamoci dunque convocati e quindi con diritto e dovere di prendere la parola e dire la nostra con coraggio, nella libertà, nella verità e carità.
Per questo nella nostra parrocchia abbiamo pensato di promuovere alcuni momenti di ascolto iniziando dalle celebrazioni durante la Quaresima.
Nelle domeniche di Quaresima saremo coinvolti in modo dinamico e attivo durante la Messa vespertina del sabato, verremo sollecitati ad esprimerci, prendendo la parola o scrivendo, su alcune domande fondamentali che il cammino sinodale ci suggerisce, dicendo ciò che la Parola di Dio suscita in ciascuno di noi in un breve momento dopo la comunione o, per chi volesse, trattenendoci in chiesa dopo la Messa, qualche minuto, per condividere un momento di ascolto reciproco. Non si tratta di dibattere ma di esprimere un pensiero, un parere, un sogno, e di ascoltare quello che l’altro, il mio vicino di banco, ha da dire.